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Claudio Descalzi: “La transizione energetica è chiave per diversificazione e sicurezza”

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: “La transizione energetica è chiave per diversificazione e sicurezza”

Forum Coldiretti, l’AD Claudio Descalzi: “La transizione energetica resta un obiettivo fondamentale, soprattutto come strumento di diversificazione, che rappresenta l’unico modo per ridurre le vulnerabilità e aumentare la sicurezza”.

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Claudio Descalzi: meno ideologia e più pragmatismo per una transizione energetica realmente sostenibile

È tornato a ribadire con forza la vision di Eni sulla transizione energetica il CEO Claudio Descalzi, intervenuto al Forum Coldiretti lo scorso 15 ottobre. Nelle parole del CEO emerge nettamente l’urgenza di adottare un approccio pragmatico per gestire in maniera più efficace la transizione energetica. “La transizione energetica resta un obiettivo fondamentale, soprattutto come strumento di diversificazione, che rappresenta l’unico modo per ridurre le vulnerabilità e aumentare la sicurezza”, ha dichiarato il manager. Tuttavia, “non può essere solo una transizione ‘sussidiata’: il sistema deve reggersi su basi economiche solide e generare ritorni reali, altrimenti non è sostenibile nel lungo periodo”, ha evidenziato il CEO aggiungendo che “è bene ricordare che fino a poco tempo fa l’Europa non disponeva di un vero piano di sicurezza energetica”. Solo di recente se n’è compresa la necessità, quando la chiusura improvvisa di alcune forniture ha messo in evidenza la fragilità del sistema: “L’Unione Europea, a differenza di Stati Uniti, Russia o Cina, non ha ancora un mercato unico dell’energia. Ogni Paese procede con strategie e tempistiche diverse, mentre altri grandi attori mondiali hanno avviato da tempo politiche di sicurezza logistica e di approvvigionamento, sia per gas e petrolio sia per i minerali critici. In questo senso, l’Europa è arrivata in ritardo”. Non solo: anche affrontare il tema “in modo monodimensionale, puntando quasi esclusivamente sulla riduzione delle emissioni e abbandonando fonti che restano centrali in molti Paesi” si sta rivelando controproducente. Per Claudio Descalzi un “cambio di passo” mai come oggi è necessario.

Claudio Descalzi: serve un equilibrio, un mix diversificato che includa tutte le fonti disponibili

La transizione, ha aggiunto Claudio Descalzi nel suo intervento, deve essere “complementare e non sostitutiva”. Focalizzandosi sull’inefficacia di un approccio ideologico, ha spiegato che “occorre tenere conto della domanda attuale, che per l’80% è ancora coperta da fonti fossili”. Inoltre, anche l’Intelligenza Artificiale e le nuove tecnologie, che richiedono grandi quantità di energia, non potranno basarsi unicamente sulle rinnovabili: “Serve un equilibrio, un mix diversificato che includa tutte le fonti disponibili”. Basti guardare a cosa è accaduto recentemente in Spagna, dove “si è cercato di coprire quasi il 100% del fabbisogno con rinnovabili, ma in alcune aree del Nord si sono verificati blackout per la mancanza di flessibilità del sistema”. Insomma, “le rinnovabili da sole non bastano”. Claudio Descalzi si è espresso inoltre sui biocarburanti di nuova generazione, una “risorsa importante” per la mobilità: “In Germania, dove sono stati testati in modo più ampio, i biocarburanti di ultima generazione riducono le emissioni fino al 90%, garantendo le stesse prestazioni dei motori convenzionali. Nonostante ciò, Bruxelles continua a ostacolarne l’uso, privilegiando soluzioni elettriche che richiedono materie prime come litio e cobalto importate in gran parte dalla Cina”. Urge quindi un cambiamento: basta approcci ideologici, servono “equilibrio, investimenti e un forte legame con la realtà economica”. È questo l’invito lanciato dal CEO di Eni.

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