Luca Dal Fabbro: i rischi cibernetici nella gestione delle infrastrutture elettriche
In occasione dell’Italian Energy Summit 2025, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha sottolineato come sia necessario un piano di sistema tra Governo e operatori per preservare la sicurezza delle reti elettriche da eventuali attacchi cibernetici, rimarcando l’impegno di Iren verso l’energia rinnovabile.
Luca Dal Fabbro: la cibernetica mette a rischio le reti elettriche
In occasione dell’Italian Energy Summit 2025, evento organizzato da “Il Sole 24 Ore” dedicato alla transizione energetica e all’innovazione tecnologica che si è tenuto l’1 e il 2 ottobre, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro è intervenuto in merito alla sicurezza delle reti elettriche, rimarcando come “la minaccia principale non è solo sul piano fisico ma anche digitale”. Riportando come esempi i casi accaduti in Spagna, Inghilterra e Polonia, il manager ha evidenziato la possibilità di rischi ulteriori, oltre alla fornitura fisica delle risorse. Per questo motivo “è fondamentale avviare un piano di sistema con Governo e operatori, perché si tratta di un tema di interesse nazionale“, ha aggiunto Luca Dal Fabbro.
Luca Dal Fabbro: l’impegno di Iren per le energie rinnovabili
“È un settore fondamentale e in fermento: l’energia rinnovabile, in particolare fotovoltaico, è energia elettrica verde prodotta in Italia, dunque con ridotto rischio di approvvigionamento; inoltre ha un prezzo di produzione basso rispetto ad altre fonti”, ha dichiarato Luca Dal Fabbro ai microfoni de “Il Giornale d’Italia” all’Italian Energy Summit 2025. Oggi, Iren è tra i più importanti produttori di energia idroelettrica in Italia e nel tempo è cresciuta anche nell’eolico e nel fotovoltaico, “settore in cui oggi siamo tra i maggiori sviluppatori a livello nazionale”. In aggiunta, è attiva anche nell’ambito del biogas, con il recupero dei rifiuti organici. “Un esempio — ha sottolineato Luca Dal Fabbro — è l’impianto Forsu di Reggio Emilia, tra i più grandi in Italia, che trasforma i rifiuti umidi provenienti da Parma e Reggio Emilia in biogas e, successivamente, in fertilizzante”.



Commento all'articolo