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L’Università LUMSA trasforma Palermo: nasce il “miglio della cultura” tra arte e rigenerazione urbana

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L’Università LUMSA trasforma Palermo: nasce il “miglio della cultura” tra arte e rigenerazione urbana

A Palermo, nel cuore pulsante della città, sta prendendo forma un ambizioso progetto che unisce cultura, istruzione e riqualificazione urbana: è il “miglio della cultura” promosso dall’Università LUMSA. Un’iniziativa che si sviluppa lungo l’asse che collega piazza Politeama ai Cantieri culturali alla Zisa, coinvolgendo importanti realtà del panorama artistico e culturale del capoluogo siciliano.

Università LUMSA, ateneo non statale

Il progetto promosso dall’Università LUMSA

A guidare il progetto è Giampaolo Frezza, Direttore del Dipartimento GEC di Palermo, che descrive l’idea come un’opportunità per “rilanciare il ruolo di una porzione della città che si affaccia lungo l’asse di via Dante, rivitalizzando una porzione della città dai diversi aspetti. Un progetto che vuole partire dalla cultura come motore di economia proprio perché afferenti al mondo della cultura sono i soggetti proponenti e che vuole creare anche ricadute sul territorio”. Lungo il percorso si incontrano luoghi simbolo della vita culturale palermitana: Palazzo Ziino, Villino Favaloro, Villa Whitaker, gallerie d’arte indipendenti come Officina di via Cluverio e il nuovo campus dell’Università LUMSA in piazza Lolli. Il cantiere di piazza Lolli – strategico per l’università e per la città – ridisegnerà l’identità dell’area con un campus innovativo dotato di una biblioteca da oltre 300 metri quadrati, un auditorium da 250 posti, aule moderne, una cappella, una sala lettura, una caffetteria e spazi amministrativi. A questi si aggiungeranno circa 7.000 metri quadrati di aree verdi riqualificate e una “piazza coperta” sotto una storica tettoia in ferro e ghisa che collegherà via Dante a via Parlatore, in prossimità dell’ex monastero del Sacro Cuore di Gesù, oggi sede storica dell’ateneo. L’intervento ha l’ambizione di trasformare questa parte della città in un polo attrattivo per artisti, studenti e cittadini, creando un ecosistema urbano in cui la cultura non è accessoria, ma fondamento di sviluppo e vivibilità. La previsione è che i lavori saranno completati entro il 2028.

Università LUMSA, Frezza: “Mi piace pensare a Palermo come la Berkley d’Italia”

Ma il campus non è l’unica novità. Nell’estate 2024, è nato il progetto LUMSA Art Factory, con cui l’ateneo apre le proprie porte all’arte contemporanea. Le prime opere sono già state esposte: la “piramide di luce” di Edoardo Cicconi, installata in occasione del Festino di Santa Rosalia, e “Babele” di Fabrizio Dusi. L’idea è quella di radicare l’Università LUMSA nel tessuto culturale e artistico cittadino, dando spazio a una produzione che dialoghi con il territorio e che potrebbe portare, in prospettiva, alla nascita di una fondazione culturale. “Mi piace pensare a Palermo come la Berkley d’Italia per il fervore culturale della città – spiega Giampaolo Frezza – Su questa scia la nostra idea è quella di creare un legame tra il territorio e l’arte contemporanea (con una possibile creazione di una fondazione culturale)”. Intanto l’Università LUMSA continua a crescere: con 1.500 studenti iscritti, offre corsi in Giurisprudenza, Economia (triennale e magistrale), Scienze dell’educazione (a ciclo unico) e Comunicazione. Quest’ultimo percorso, lanciato di recente, vedrà i suoi primi laureati entro l’anno e si arricchirà con una nuova laurea magistrale in Comunicazione, Cultura e Arte.

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