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Pietro Labriola: al ConnectEurope l’appello per il consolidamento delle telco

Pietro Labriola

Pietro Labriola: al ConnectEurope l’appello per il consolidamento delle telco

Intervenuto all’evento ConnectEurope, l’AD e DG di TIM Pietro Labriola ha ribadito l’urgenza di una fusione delle tlc europee, passando da quattro a tre aziende, e di una riduzione di regolamentazioni che bloccano investimenti in reti, cloud e IA.

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Pietro Labriola: l’intervento al ConnectEurope per il consolidamento delle telco

Lasciateci fondere e ci prenderemo impegni sugli investimenti”, ha ribadito l’AD e DG di TIM Pietro Labriola in merito alla questione del consolidamento delle telco, con richiesta di passare da quattro a tre aziende. Intervenuto al ConnectEurope, organizzato dal “Financial Times” lo scorso 23 settembre, il manager si è concentrato su un tema che non è nuovo alle orecchie dell’UE, ma Bruxelles ha sempre respinto le richieste di unione delle tlc europee. Da un lato un alto numero di operatori frammentati, dall’altro una regolamentazione e normative troppo stringenti e ingessanti che non consentono di stare al passo con le sfide globali. “Siamo tutte società quotate in Borsa e dobbiamo generare profitti — ha dichiarato Pietro Labriola — Se la società quotata in Borsa genera profitti, il creditore darà più soldi da reinvestire in innovazione e tecnologia. Negli ultimi tre o quattro anni, forse anche qualcosa di più, questa formula non sta funzionando”.

Pietro Labriola: meno regolamentazioni dall’UE per consentire crescita e investimenti alle telco

L’UE rischia di rimanere incagliata nelle maglie della propria burocrazia. Secondo Pietro Labriola, le troppe leggi e regolamentazioni frenano lo sviluppo e l’innovazione degli operatori di tlc europei, che non riescono a tenere il passo dei colossi americani e cinesi, che viaggiano a velocità differenti. Per fronteggiare le sfide globali sono necessarie dimensioni industriali per investire in reti, cloud e IA. Nel frattempo, TIM è riuscita a collocare un bond senior unsecured da 500 milioni di euro, con tasso fisso, in cinque anni. “L’emissione conferma la solidità del percorso che abbiamo intrapreso. Va ricordato che — ha precisato Petro Labriola — grazie alla riduzione dell’indebitamento, in due anni abbiamo più che dimezzato il rendimento rispetto all’ultima emissione obbligazionaria”.

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